“Comprati un pezzo di terra”, si diceva una volta. Ad averlo fatto qualche anno fa, soprattutto se sopra c’era una vigna, avremmo fatto l’affare della vita. Lo si evince da un’indagine del sito di informazione Wine News dal quale emerge che le quotazioni di alcuni vigneti italiani hanno raggiunto prezzi da capogiro: in primis il Barolo e quelli del Brunello di Montalcino. Quest’ultima zona, dove i cru più importanti viaggiano intorno ai 900 mila euro per ettaro, ci danno un’idea dell’incremento di valore nel corso degli anni: + 4500 % dal 1996 ad oggi.
Ma andiamo in ordine dal Nord al Sud e scorriamo qualche dato di questi numeri da record che, seppure lontani da quelli di zone come la Borgogna, il Bordeaux e lo Champagne, vedono l’Italia in netta crescita. Al primo posto, troviamo le zone del Barolo, dove un ettaro vale in media 1,2 milioni di euro, con punte di 2,5 milioni per le zone più vocate delle Langhe, da pochi anni indicato dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Sempre in Piemonte, restando nelle Langhe-Roero e nel Monferrato in provincia di Cuneo, i vigneti dove si produce il Barbaresco, sempre da Nebbiolo, si aggirano intorno ai 600.000 euro per ettaro. Andando in Veneto nel veronese nella zona della Valpolicella, si produce uno dei vini più amati all’estero, l’Amarone. Qui i terreni sono quotati tra i 450 e i 600 mila euro ad ettaro. Qui i terreni sono quotati tra i 450 e i 600 mila euro ad ettaro.
Arrivando in Italia centrale in Toscana da segnalare il boom della zona del Bolgheri, terra di supertuscans. Arrivando in Italia centrale in Toscana da segnalare il boom della zona del Bolgheri, terra di supertuscans. Le vigne dei territori che hanno dato vita al Sassicaia 2015, miglior vino al mondo del 2018 secondo la rivista Wine Spectator, ma anche all’Ornellaia e al Masseto, valgono intorno a 500 mila euro.